Parco del Monte Cucco

Parco del Monte Cucco

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Superficie a terra (ha): 10.480,00
  • Regioni: Umbria
  • Province: Perugia
  • Comuni: Costacciaro, Fossato di Vico, Scheggia e Pascelupo, Sigillo
  • Provv.ti istitutivi: LR 9 1995-03-03
  • Elenco Ufficiale AP: EUAP0235
  • Ente Gestore: Regione Umbria

 

 
Monastero di Fonte Avellana
Monastero di Fonte Avellana
 

Il Territorio

Il Parco del Monte Cucco comprende il territorio della Regione Umbria posto al confine nord-est, delimitato dal crinale dei monti Appennini su cui svetta il Cucco (metri 1.566), dal percorso storico della Via Flaminia, dai fiumi Sentino e Chiascio.
La popolazione residente nel Parco non raggiunge i 7.000 abitanti. Nella zona montana l'attività dell'uomo è indirizzata esclusivamente alla conduzione dei boschi e alla gestione dei pascoli. Il fondo valle é gestito in gran parte a seminativo ma non con colture intensive.

Sono presenti nel territorio dei Comuni del Parco numerose attività artigianali e manifatturiere di piccole dimensioni nonché imprese ricettive e di ristorazione che, insieme all'elevato livello dei servizi, assicurano una gradevole fruizione del Parco. Le città più importanti, per grandezza e patrimonio culturale, che fanno da sfondo al territorio del Cucco, sono: Gubbio a nord e Gualdo Tadino a sud.

E' il Parco delle acque sotterranee e delle fonti minerali, dei corsi d acqua incontaminati, delle grandi faggete intatte, delle grotte carsiche non violabili dalla frequentazione di massa. E' il Parco in cui vivono il lupo e l'aquila reale. E' il Parco caratterizzato dai centri storici minori ma ricchi di testimonianze culturali ed artistiche; da numerosi e suggestivi eremi.
"L'alta qualità " che il Parco del Monte Cucco esprime, lo rende luogo ideale per la pratica dello sport in montagna: il volo a vela, la speleologia, lo sci di fondo, il trekking.

Corno del Catria
Corno del Catria
 

Geologia

Il Parco del M.Cucco si estende in provincia di Perugia, nell'estremo lembo dell'Umbria nord orientale, al confine con le Marche. I suoi 10.480 ettari di superficie ricadono nei Comuni di Costacciaro, Fossato di Vico, Scheggia Pascelupo e Sigillo.
Dopo i Monti Sibillini è questa la zona dove maggiormente si elevano le cime dell'Appennino umbro marchigiano, con M.Catria che svetta fino a 1707 m di quota, seguito dai 1566 m del Cucco.
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Valle di San Pietro Orticheto
Valle di San Pietro Orticheto
 

Clima

Tutta la dorsale appenninica, e in particolar modo il Massiccio del Monte Cucco, risente tanto del clima balcanico continentale (freddo secco, venti di tramontana) quanto dell'influenza temperata marittima (correnti umide e calde del bacino occidentale del Mediterraneo).
Il "caldo" Mare Tirreno dista appena 150 km e non si frappongono ostacoli di sorta, mentre l'Adriatico è addirittura a 55 km.
I monti del Parco sono dunque zona di confine, senza rilievi a protezione, dove spesso si verifica un braccio di ferro fra venti di SW e venti di NE che si contendono il predominio climatico. E ad ogni passaggio di fronte (che sarebbe poi il confine fra masse d'aria di diversa natura, calde e fredde, umide e secche) avvengono delle precipitazioni.
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Bucaneve e croco
Bucaneve e croco
 

Flora

Con il clima appena descritto e le intense precipitazioni meteoriche che si verificano, il Parco del Cucco non poteva che essere verdissimo, ricoperto di prati e di boschi, molti dei quali di pregiatissimo alto fusto (faggio soprattutto). E l'esposizione di alcune valli, come quella di Rio Freddo e delle Prigioni aperte verso oriente e protette verso SW, non fa che accentuare la situazione climatica, anche attraverso la creazione di veri e propri microclimi freddo-umidi, che accentuano lo stato "alpino" della vegetazione. Ne è una prova il grande rigoglio e la vastità dei boschi d'alto fusto che ricoprono quasi interamente il versante orientale del Parco e che contengono esemplare di faggio, di acero, di leccio, di castagno, di tasso e di carpino bianco plurisecolari. Sono presenti, ed è eccezionale, anche alcuni esemplari di abete bianco, residuo autoctono dell'antica copertura forestale appenninica.
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Upupa
Upupa
 

Fauna

Senza ritornare nostalgicamente a quella che era la situazione faunistica dell'Appennino umbro marchigiano fino a poche decine di anni fa, vediamo oggi qual è la consistenza e la varietà degli animali selvatici che popolano il territorio del Parco.
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