Parco Fluviale del Tevere
L'Area Protetta
Carta d'identità
- Superficie a terra (ha): 7.295,00
- Regioni: Umbria
- Province: Perugia, Terni
- Comuni: Alviano, Baschi, Guardea, Monte Castello di Vibio, Montecchio, Orvieto, Todi
- Provv.ti istitutivi: LR 9 1995-03-03
- Elenco Ufficiale AP: EUAP0238
- Ente Gestore: Regione Umbria
Territorio e Ambiente
Il Parco del Fiume Tevere include territori significativi lungo il
percorso del Tevere da Montemolino (Montecastello di Vibio) nei pressi
di Todi fino al lago di Alviano.
Il suo sviluppo lungo il Tevere è
di circa 50 Km; comprende i comuni di Montecastello di Vibio, Todi,
Baschi, Orvieto, Montecchio, Guardea e Alviano.
All'interno
del Parco fino alla metà del secolo scorso non ci sono state
modificazioni ambientali significative, per questo motivo la
vegetazione è rimasta integra. Il territorio è coperto da leccete,
querceti e castagneti e una parte è occupata da ginepri che si
intrecciano a piante rampicanti, tutti tipici della originale ed
autentica macchia mediterranea.
Nelle zone collinari vigneti
specializzati ed oliveti presentano una vegetazione stabile. Diffuso è
il luppolo, pianta ormai rara in altri ambienti e significativa
dell'integrità dell'area.
Per quanto riguarda la fauna sui rilievi
sono presenti cinghiali, daini e caprioli. Lungo le sponde del Lago di
Corbara e di Alviano nidificano numerose specie di uccelli, tra i quali
si registrano le folaghe, il martin pescatore, il falco pellegrino,
l'airone cinerino e la poiana.
Il lago di Alviano (Oasi WWF) è un importante punto di stazionamento dell'avifauna migratrice.
Le
caratteristiche del territorio non hanno soltanto una valenza
ambientale, ma anche storica e culturale. Il Tevere, fin dal
Pleistocene ha determinato la struttura di questa parte d'Italia,
attraverso la sua azione erosiva ha plasmato colli e terrazzamenti, con
i suoi materiali ha formato il colmamento delle pianure.
In tempi
più recenti, tra il 1959 e il 1962, mediante lo sbarramento delle acque
del Tevere è stato creato un invaso artificiale, il lago di Corbara. Il
bacino del lago ha una estensione di 10-13 Kmq, una profondità media di
circa 30-40 mt. e una capacità di 207 milioni di mc. d'acqua.
Il
fiume scorre lambendo profonde voragini; particolarmente interessanti
sono le grotti di Santa Romana e della Piana, in località la Roccaccia.
La grotta principale è la più grande cavità presente in Italia in una
formazione di travertino.
L'uomo,
sin dal Paleolitico, ha colto le attitudini del territorio del Tevere e
dei suoi affluenti, occupando colli e terrazzamenti prima e facendone
poi sede di villaggi e città etrusche e romane. Le società italiche ed
etrusche ebbero il fiume come legame nella sua parte meridionale, e
come confine nella sua parte settentrionale.
A testimonianza di ciò
possiamo ricordare le tombe ipogee del periodo umbro ed etrusco
ritrovate nel territorio di Montecchio. I materiali venuti alla luce,
monili, vasi, armi, sono esposti nell'antiquarium di Tenaglie.
Il
Tevere in seguito ebbe un importante funzione commerciale: in epoca
romana lungo il suo corso sono stati costruiti ponti di collegamento e
porti favoriti dalla navigabilità delle acque.
In
località Scoppieto, vicino Civitella del Lago, sono state riportate
alla luce i resti di un luogo di culto e le strutture di una fabbrica
romana di ceramiche. Questo insediamento risale al primo periodo
dell'Impero romano e i manufatti erano così perfetti che, una volta
giunti ad Ostia, venivano trasportati in tutto il Mediterraneo. I vari
materiali di scavo sono esposti nell'antiquarium di Baschi.
Un altro
luogo interessante è il Porto di Pagliano, sorto alla confluenza del
Paglia con il Tevere. Qui sono emerse testimonianze archeologiche di
strutture che servivano ai traffici commerciali tra l'Etruria, l'Umbria
e Roma. Dopo il crollo dell'Impero romano il Tevere fu l'elemento
fondamentale di collegamento tra Roma e Ravenna, sede della flotta
Bizantina.
La rete dei castelli bizantini divenne, nel basso
medioevo, il sistema difensivo del territorio e questa maglia
insediativa è ancora quella dell'area in cui opera il Parco. In epoca
medioevale sono sorti borghi fortificati di cui restano ampie tracce.
Una testimonianza storica di rilevante interesse è il castello di
Alviano che ricorda per la sua severa architettura le gesta di
Bartolomeo di Alviano, celebre capitano di ventura del XV sec.
Le
bellezze del Parco si possono ammirare attraverso il magnifico panorama
da Civitella del Lago e la rete sentieristica, che si snoda lungo
l'asta del Tevere (circa 80 Km) con le Gole del Forello, il territorio
di Titignano, i boschi del Vallone della Pasquarella fino l'Oasi di
Alviano.