Ninfea

 

Ninfea comune o ninfea bianca: Nymphaea alba L.. Divisione Angiosperme, Classe Dicotiledoni Famiglia Ninfeacee.

Descrizione:

La ninfea bianca, pianta acquatica legata agli ambienti umidi, vegeta in acque che generalmente non superano i 2 metri di profondità in cui è in grado di radicare sui fondali fangosi.

Produce delle foglie galleggianti molto caratteristiche, di forma tondeggiante, con diametro di solito inferiore ai 30 centimetri e con il margine rivolto verso l'alto. La ninfea forma sulla superficie dell'acqua affascinanti tappeti di foglie estesi ed uniformi.

Non sono rari gli avvistamenti di anfibi, che soprattutto durante le ore diurne della giornata, si appostano sulle foglie in attesa di avvistare qualche insetto da catturare. Durante il periodo della fioritura, che si protrae da giugno a settembre, nei piccoli spazi tra una foglia e l'altra, emergono dei peduncoli alla cui estremità sboccia un fiore particolarmente attraente e profumato.

Il fiore, largo circa 10-12 centimetri, rilascia nelle immediate vicinanze un odore estremamente gradevole. È caratterizzato da petali quasi sempre di colore bianco-crema che alcune volte possono assumere tonalità rosee; tali petali hanno la particolarità di rimanere chiusi durante le ore serali e notturne e aprirsi durante le ore diurne.

Questa specie, considerata di elevato pregio naturalistico, un tempo diffusa in Europa e in Asia, è divenuta abbastanza rara non solo in Italia, dove è comunque presente in quasi tutte le regioni, ma anche in Umbria, in cui si rileva solo in alcune zone del Lago Trasimeno e presso la Palude di Colfiorito.

Nel contesto della flora umbra la ninfea bianca è considerata specie gravemente minacciata di estinzione e viene attualmente tutelata tramite apposite direttive comunitarie e leggi regionali.

Le cause che hanno portato alla forte riduzione della ninfea bianca sono da ricercarsi soprattutto nella errata gestione delle aree umide e in particolare nella cementificazione delle sponde lacustri e nelle opere di bonifica che hanno prosciugato gli specchi d'acqua minori ed abbassato il livello di quelli più grandi.

La notevole diminuzione della presenza di questa pianta è anche dovuta al crescente inquinamento delle acque e all'eccessiva raccolta a cui è stata sottoposta per la sua bellezza.

Bibliografia:

Orsomando E.- 1985 - Alberi arbusti e fiori della Valnerina. Comunità Montana della Valle del Nera e del Monte San Pancrazio, Edizioni Thyrus.

Pignatti S., 1982 – Flora d'Italia. Ed agricole., Voll:1-3.

Venanzoni R. & Gigante D., 2000 – Contributo alla conoscenza della vegetazione degli ambienti umidi dell'Umbria (Italia). Fitosociologia 37 (2): 13-63.


 
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