Gatto selvatico europeo

 

Felis silvestris silvestris (Schreber 1777) (ingl. European Wildcat)

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Note:

Il colore del manto varia dal grigio al grigio tendenzialmente giallo, con striature anche sulle zampe; ha una corporatura sia snella che robusta e la testa schiacciata dal lato frontale e con gli arti, che terminano con piedi larghi e robusti dotati di unghia retrattili.

È un animale tendenzialmente solitario, si ritrova in compagnia dei suoi simili soltanto durante la fase di accoppiamento e quando mette al mondo e svezza la propria prole.

Dotato un forte istinto territoriale, occupa, per compiere tutte le attività per la sopravvivenza, come la riproduzione, la caccia, la crescita della prole, porzioni di territorio compresi tra i 400 ed i 1000 ettari.

La alimentazione è principalmente rappresentata da ratti e topi, a cui si associano in quantità minore sia lucertole che uccelli di piccola taglia; eccezionalmente durante lo sviluppo dei suoi cuccioli arriva a cacciare prede di taglia più grossa come le lepri o giovani caprioli.

Vive principalmente in boschi di tipologie differenti, ma è stato rinvenuto anche in ambienti differenti prossimi o inclusi “nelle aree boscate” come arbusteti e prati con alberi sparsi.

Attualmente il gatto selvatico è considerato specie Vulnerabile. Molto diffuso in Europa è stato oggetto di un vero e proprio sterminio, difatti la sua presenza sul territorio nazionale così come in Umbria è molto discontinua e le sue aree di diffusione sono a macchia di leopardo.

In Umbria si rinviene con maggiore frequenza nel settore nord occidentale e sud orientale in corrispondenza dei rilievi montuosi, dove principalmente si sono conservati gli ambienti ad esso più adatti, allontanandosi da tali rilievi la sua presenza diviene sporadica.


 
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